Antonia S. Byatt
A.S. Byatt, una delle scrittrici più ambiziose della sua generazione, il cui abbagliante romanzo del 1990, Possessione, vinse il Booker Prize conferendole fama internazionale come scrittrice e intellettuale impenitente, è morta giovedì 16 novembre nella sua casa di Londra.
Byatt è stata una brillante critica e studiosa che ha rotto gli schemi accademici pubblicando romanzi e raccolte di racconti. "Non sono un'accademica che ha scritto un romanzo", ha affermato in un'intervista al New York Times Magazine nel 1991. "Sono una scrittrice che sembra essere abbastanza brava dal punto di vista accademico".
In Possessione, due giovani studiosi -Roland Michell e la sua collega Maud Bailey- si ritrovano progressivamente coinvolti nella ricostruzione di una misteriosa relazione segreta fra due poeti vittoriani, Randolph Henry Ash e Christabel LaMotte. Il successo di Possessione è stato dovuto alla capacità di Byatt di rivolgersi ad un tempo sia a un pubblico vasto, sia a lettori più colti ed esigenti. Per le poesie e le personalità dei due protagonisti Byatt si è dichiarata esplicitamente debitrice nei confronti di Milton, Browning, Tennyson, Coleridge ed Emily Dickinson. Possessione è stato tradotto in 27 lingue ed è diventato anche un film, nel 2002, dal titolo omonimo diretto da Neil LaBute.
Angeli e insetti è un testo costituito da due lunghi racconti: Morpho Eugenia e L'angelo coniugale. Il primo ha come protagonista un giovane esploratore che sposa la figlia di un collezionista di farfalle ed insetti; è una novella in cui si parla molto di farfalle, di api e di formiche, di Darwin, di tassonomia, e di temi di etica e di moralità. L'angelo coniugale ruota attorno alla figura di Emilia Tennyson, sorella del poeta Alfred Tennyson, ed al suo desiderio di entrare in contatto con lo spirito di Arthur Hallam, il poeta amico di Tennyson al quale Emilia era stata legata in gioventù, precocemente scomparso. Spiritismo e poesia sono i temi dominanti di questa novella.
L'altro filone di Byatt è quello di impianto più realistico, in cui si sente l'influsso di Jane Austen, George Eliot ed Henry James, ma che nel corso degli anni ha assunto anche il carattere di un work-in-progress con elementi di sperimentazione, la cui spia sono alcuni brevi e fulminei passaggi dalla terza alla prima persona singolare nel corso della narrazione.
La vergine nel giardino (1978) è il primo volume di una quadrilogia che vede protagonisti i membri di una famiglia medio-borghese dello Yorkshire, i Potter (in particolare, Frederica Potter). Un romanzo debitore al grande D. H. Lawrence, in particolare al romanzo Donne innamorate. La storia prosegue con Natura morta (1985), che ha vinto il PEN/Macmillan Silver Pen Award e con cui si apre la fase più sperimentale di Byatt, con La torre di Babele (1996). Il quarto e ultimo romanzo della quadrilogia è Una donna che fischia (2002). La serie dei quattro romanzi si apre descrivendo la Gran Bretagna della metà degli anni Cinquanta, il clima culturale di quel periodo e la vita di Frederica - una ragazza che studia a Cambridge in un'epoca in cui le donne costituiscono ancora una esigua minoranza nelle università e, in seguito, una divorziata con un figlio piccolo a carico che si crea una nuova vita a Londra. La torre di Babele e Una donna che fischia arrivano fino agli anni Sessanta e ai sogni di rivoluzione di quel periodo. In tutti i quattro romanzi, ma in particolare in Natura morta e La torre di Babele, Byatt tratta il tema del rapporto fra linguaggio e immagini, non solo dal punto di vista letterario, ma anche da quello cognitivo e filosofico. Il libro dei bambini, del 2009, mette a confronto due diverse versioni della creatività attraverso le vite di uno scrittore e di un vasaio. Il romanzo è stato selezionato per il premio Booker Prize di quello stesso anno. Ricordiamo anche il romanzo Ragnarock. La fine degli dei, del 2011, incentrato sulla mitologia nordica. Gli dèi sanno che il Ragnarök, la distruzione finale, incombe sul loro mondo ma, ingordi e rissosi, sono incapaci di prevenirla.
Numerose anche le raccolte di racconti tradotte in italiano, ricordiamo le più note: Il fiato dei draghi e altre favole; Tre storie fantastiche; Le storie di Matisse; Zucchero, ghiaccio, vetro filato; La Cosa nella foresta e altri racconti.
MLOL
Approfondimento
Teche Rai – Antonia S. Byatt al Festival della Letteratura di Mantova