![Un modello alimentare cristiano non esiste. Secondo la tradizione apostolica non importa cosa si mangia, ma come si mangia: l'attenzione è tutta sul gesto alimentare, dai rituali del convivio al valore della frugalità. Gli uomini, però, hanno bisogno di regole, e la libertà sottesa al messaggio apostolico disorienta. Anche per questo la storia del cristianesimo elabora nei secoli una serie infinita di modelli alimentari, ogni volta diversi e adattabili alle più disparate circostanze, nel tentativo di ridare al cibo un valore "oggettivo" e di recuperare l'idea antropologicamente inossidabile secondo cui l'uomo è ciò che mangia. La storia del cristianesimo è un patrimonio straordinario di consuetudini e di contagi culturali che rimandano alla tradizione ebraica, alla filosofia greca, alla scienza dietetica: dal ruolo del pane e del vino nell'eucarestia alla condanna della "gola", dal mito del Paradiso terrestre al valore di redenzione del digiuno, dalle pratiche alimentari monastiche alle regole dell'astinenza quaresimale. Con grande efficacia evocativa, l'autore ripercorre queste storie cogliendo nel profondo la forza di precetti, proibizioni, parossismi e idiosincrasie che investono anche la politica e gli ordinamenti sociali. Con un occhio al presente: perché molto di quello che qui si racconta ha resistito nei secoli fino a noi. mangiare_da_cristiani.jpg](https://www.bibliotechecivichepadova.it/sites/default/files/archivio/mangiare_da_cristiani.jpg)
Le origini storiche della festa non sono note e sono state spiegate con varie ipotesi. Probabilmente la sua data venne fissata al 25 dicembre per fare coincidere la festa del Natalis Solis Invicti con la celebrazione della nascita di Cristo, indicato nel Libro di Malachia come nuovo "sole di Giustizia".La tradizione cristiana ha basi comuni con quella popolare e contadina, dal momento che nello stesso periodo si celebravano una serie di ricorrenze e riti legati al mondo pagano: infatti nell'antica Roma dal 17 al 24 si festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, dio dell'agricoltura, durante i quali avvenivano scambi di doni e sontuosi banchetti.Nel corso dell'ultimo secolo, con il progressivo secolarizzarsi dell'Occidente, e in particolar modo dell'Europa Settentrionale, il Natale ha continuato a rappresentare un giorno di festa anche per i non credenti, assumendo significati diversi da quello religioso. In questo ambito, il Natale è generalmente vissuto come festa legata alla famiglia, alla solidarietà, allo scambio di regali e alla figura di Babbo Natale.
![Questo libro racconta la vera storia di Babbo Natale, dalla sua nascita, nel 1822 in America, fino ai giorni nostri. Incarnazione laica del Natale, la mitica figura di padre dispensatore di doni è divenuta nel nostro mondo globalizzato l'icona onnipresente dello shopping natalizio. Eppure, la sua vita è effimera, non solo perché dura ogni anno solo pochi giorni, ma perché è destinata a rivelarsi un'illusione per ogni bambino che cresce. Ma perché i bambini credono a Babbo Natale? Perché a un certo punto smettono di crederci? E perché gli adulti non dicono loro la verità? Ripensare il senso della festa del Natale attraverso l'analisi della figura che la impersona è un modo per interrogarsi sul significato educativo, psicologico e antropologico della forza universale di questa credenza. vera_storia_di_babbo_natale.jpg](https://www.bibliotechecivichepadova.it/sites/default/files/archivio/vera_storia_di_babbo_natale.jpg)
La vera storia di Babbo Natale : perche non diciamo la verita ai bambini, Alfio e Michele Maggiolini
Questo libro racconta la vera storia di Babbo Natale, dalla sua nascita, nel 1822 in America, fino ai giorni nostri. Incarnazione laica del Natale, la mitica figura di padre dispensatore di doni è divenuta nel nostro mondo globalizzato l'icona onnipresente dello shopping natalizio. Eppure, la sua vita è effimera, non solo perché dura ogni anno solo pochi giorni, ma perché è destinata a rivelarsi un'illusione per ogni bambino che cresce. Ma perché i bambini credono a Babbo Natale? Perché a un certo punto smettono di crederci? E perché gli adulti non dicono loro la verità? Ripensare il senso della festa del Natale attraverso l'analisi della figura che la impersona è un modo per interrogarsi sul significato educativo, psicologico e antropologico della forza universale di questa credenza.
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