Il caso Jackson-King è un esempio di come il romanzo gotico abbia gettato le radici per il genere thriller-horror contemporaneo. Si tratta, inoltre, di un’accoppiata letteraria in cui la “maestra” ha raggiunto la fama mondiale grazie al suo ben noto “allievo”. Ecco perché consigliamo di rileggere Shining alla luce de L’incubo di Hill House.
L’incubo di Hill House, Shirley Jackson, Adelphi
La prima edizione originale di questo classico della letteratura gotica risale al 1959; in Italia il romanzo fu pubblicato nel 1979, ma il fascino di quest’opera è rimasto inalterato. Il soggetto ha ispirato il mondo del cinema e nel 2018 è approdato anche in tv come serie su Netflix.
Attualmente il libro è pubblicato da Adelphi.
Il romanzo è costruito sull’emotività e le sensazioni della protagonista, la giovane Eleanor Vance, che ricomincia a vivere la sua vita, dopo un lutto importante, ovvero la morte della madre.
Eleanor ha accudito per anni sua madre fino a quando, una notte, non si è accorta di una crisi e la mamma è morta. Per ricominciare a vivere, Eleanor decide di far parte di un esperimento su invito del professore Montague, il quale vuole studiare le presenze paranormali nella dimora di Hill House. Eleanor si troverà, insieme ad altri due estranei e allo stesso professore, a vivere per una settimana in questa casa assai particolare.
Ma che cos’è Hill House? È ciò che bisogna scoprire e gli indizi sono davvero pochi, perché tutti coloro che vi si sono avvicinati sono scappati via, rifiutandosi di parlarne. Anche gli abitanti del villaggio in cui sorge la proprietà evitano di avere contatti con la zona. Hill House è innanzitutto un edificio architettonicamente inquietante, per come è strutturato, per l’inclinazione delle pareti, le pendenze delle scale, e altri dettagli messi in opera da chi l’ha progettata in modo che la casa risultasse anomala. Le porte spalancate si chiudono da sole. La cameriera lascia la dimora alle diciotto in punto ogni giorno, e dichiara agli ospiti di non voler mettere piede là dentro la sera e la notte, per nessuna ragione al mondo.
Forse non tutti sanno che Stephen King considerò Shirley Jackson come la propria “maestra” e modello letterario. E, a tutti gli effetti, leggendo L’incubo di Hill House è impossibile non riconoscerne gli echi nell’opera di King. In maniera particolare per quanto riguarda il famosissimo thriller Shining.
Shining, Stephen King, Sperling&Kupfer
Shining è uno dei romanzi horror più noti di Stephen King, edito per la prima volta nel 1977.
Jack, protagonista di Shining, dopo aver aggredito un suo studente ed essere stato allontanato dalla scuola, e per poter completare una commedia che sta scrivendo, decide di accettare la proposta di lavoro offertagli da un suo amico e si trasferisce nell’albergo Overlook Hotel con il ruolo di custode. Con lui porta la moglie e il figlio Danny.
L’albergo, però, d’inverno resta isolato in seguito alle tempeste di neve e assume un aspetto ancora più inquietante. Jack viene accolto dal direttore dell’albergo che gli racconta la storia di quel luogo. Il guardiano precedente era impazzito e si era suicidato, dopo aver ucciso la moglie e le figlie in maniera molto violenta. Quello, però, è solo uno dei molti eventi infausti avvenuti all’interno di quelle pareti.
Come nel caso della Hill House di Shirley Jackson, anche qui gli influssi nefasti dell’Overlook Hotel sui propri ospiti non tardano a manifestarsi.
Il piccolo Danny inizia ad avere percezione di quanto di tremendo è avvenuto in passato nelle stanze dell’albergo. Anche Jack resta vittima delle “presenze” che si aggirano nei corridoi, fino a prendere la strada della follia e dell’istinto omicida.
Dal romanzo fu tratto il film cult omonimo di Stanley Kubrick, le cui immagini sono entrate nell’immaginario collettivo di intere generazioni.