Oggi più che mai il ruolo che la mamma riveste la richiama quotidianamente all’uso della fantasia e della creatività per far fronte e conciliare in modo diverso, lavoro, famiglia ed educazione.
Le inevitabili frustrazioni e difficoltà che ne possono scaturire, ci riportano al concetto, introdotto dallo psicanalista inglese Donald Winnicott negli anni ‘50, di “Madre sufficientemente buona”.
La "madre sufficientemente buona" trova, anche nei suoi errori e nelle sue difficoltà, occasioni di crescita: diventa donna spontanea capace, nonostante stanchezza, preoccupazioni e sensi di colpa, di emergere come figura in grado di trasmettere sicurezza.

Agg. 2024

Nella nostra rubrica Accoppiamenti giudiziosi:  Di mamma ce n’è una sola – Antonio Franchini e Federica De Paolis

 

sostituta.jpgLA SOSTITUTA  Sophie Adriansen 
Marketa e Clovis aspettano un bambino, ma dal momento del parto le cose si fanno difficili e la realtà si dimostra diversa da quello che Marketa si aspettava. Il suo istinto materno è lento a manifestarsi, a stento riconosce il proprio corpo che sempre più le sembra una "zona di guerra". Non sa come comportarsi con quel bambino così vulnerabile che le dorme accanto e di cui ora è responsabile. Non bastasse, il suo compagno Clovis rientra immediatamente al lavoro lasciandola sola. Riuscirà Marketa a sentirsi mamma? Ad amare il suo bambino e smettere di desiderare di restituirlo? A pensare che un'altra donna, al suo posto, farebbe meglio di lei? Nato dalle esperienze di due mamme, la scrittrice francese Sophie Adriansen autrice di romanzi e letteratura per l'infanzia e l'illustratrice Mathou, autrice del diario Happy e conosciutissima sul web per il suo blog Crayon d'Humeur, "La sostituta" è il racconto della lotta silenziosa di una donna alle prese con le difficoltà della maternità. L'edizione italiana è curata dalla dottoressa Chiara Gregori, ginecologa e sessuologa che da ventun anni accompagna le neomamme in tutte le fasi della gravidanza pre e post parto.

 

agnes_browne_mamma.jpgAGNES BROWNE MAMMA  Brendan O'Carroll 
Agnes Browne, trentaquattro anni, bella, proletaria, simpatia irresistibile, ha un banco di frutta e verdura al mercato del Jarro, turbolento quartiere popolare di Dublino, sette figli come sette gocce di mercurio e un'autentica venerazione per Cliff Richard. Purtroppo ha anche un marito che lascia i suoi guadagni agli allibratori, per poi rifarsi con lei a suon di ceffoni. Ogni mattina Agnes esce di casa alle cinque per incontrare l'amica Marion e iniziare insieme la giornata in allegria. Ogni venerdì gioca a bingo, per poi finire al pub di fronte a una pinta di birra e a un bicchiere di sidro. Non una gran vita, a parte le risate con Marion e le altre, al mercato. Finché, un bel giorno, Rosso Browne muore, lei rimane sola e comincia a godersi davvero l'esistenza. È l'inizio di un carosello di vicende esilaranti, in coppia con Marion, autentico genio comico, e alle prese con i figli che le propinano dilemmi adolescenziali, obbligandola a improvvisarsi consigliera (con grande spasso dei pargoli) o a vestire i panni dell'angelo vendicatore. Insomma, senza quel treppiede del marito attorno, la nostra Agnes pare tornata la ragazza dublinese che è stata - tanto che non manca uno spasimante, un affascinante bell'imbusto francese ignaro degli equivoci della lingua inglese. Intanto la vita continua, nella Dublino di fine anni settanta, tra gioie e dolori, un colpo basso della sorte e un girotondo di risate con Marion, i figli che crescono e, in testa, un sogno che sembra irrealizzabile.

amore_e_ombra.jpgL’AMORE È UN’OMBRA perché tutte le mamme possono essere terribili  Lella Ravasi Bellocchio mlol_logo_piccolo.png
Le mamme non hanno sempre ragione, non sono sempre buone; spesso, nella vita quotidiana, fanno del male, più o meno involontariamente, ai propri figli e a volte possono arrivare persino a ucciderli in maniera efferata. Quante sono le madri che non vogliono saperne di lasciare il privilegio della bellezza alle proprie figlie? Quante vedono i figli come prolungamento narcisistico di sé? Quante, sigillate nel proprio dolore, sono incapaci di prendersi cura dei bambini? Leila Ravasi Bellocchio, analista, in questo libro mostra il lato nascosto e taciuto della maternità raccontando storie esemplari di madri "terribili". C'è Dolores, affetta da un grave disturbo narcisistico, che partorisce una bambina e un paio di mesi dopo l'annega nel water perché "era brutta, un mostro", quando in realtà la piccola era bella e sana, così bella che poteva metterla in ombra agli occhi del marito. C'è Rosa, che fa ammalare il figlio di un anno e mezzo somministrandogli i farmaci antitumorali del marito appena morto perché la malattia dà un senso al suo vuoto esistenziale. E ci sono anche storie di quotidiana "normalità": di madri "terribili" in quanto ottuse, fatue, dominanti e dipendenti, onnipotenti. Madri anaffettive, incapaci di accogliere i figli, perché sprofondate in se stesse. Come Wanda, commessa con il sogno di diventare velina: una ragazza simile a tante altre che vuole essere diversa, e per la quale il figlio è solo un ostacolo a una vita sotto i riflettori...

mamme_che_lavorano.jpgMAMME CHE LAVORANO I problemi e le gratificazioni delle donne come noi  Tracey Godridge   
Avere un figlio e lavorare è la norma per l'assoluta maggioranza delle donne, ma è indubbiamente un impegno gravoso. E se le regole della maternità tradizionale sembrano non valere più e generano anzi un senso di colpa e di inadeguatezza, bisognerà inventarsi delle regole nuove che aiutino a essere serene e sicure delle proprie scelte. Le autrici svelano i segreti per destreggiarsi al meglio tra gli impegni quotidiani, per fronteggiare le tensioni che possono crearsi sul posto di lavoro e in famiglia e, soprattutto, invitano le mamme lavoratrici a chiedere aiuto, in primo luogo al proprio partner. Il libro offre inoltre una serie di consigli su come affrontare gravidanza e primi mesi del bambino, scegliere la baby sit-ter ideale, superare indenni la prima settimana di rientro al lavoro, accompagnare i figli che crescono negli anni della scuola e dell'adolescenza.

 

madri_non_sbagliano_mai.jpgLE MADRI NON SBAGLIANO MAI Giovanni Bollea mlol_logo_piccolo.png
Dedicato a tutti quei genitori che si sentono confusi e disarmati di fronte ai figli, questo libro fa leva sul buon senso. L'intenzione, dichiarata, è restituire serenità e insegnare a non deformare, complicandoli inutilmente, i messaggi, spesso semplici e diretti, che i bambini ci lanciano. Il libro è suddiviso in brevi capitoletti: la madre, il padre, i figli, i fratelli, i nonni, la scuola, la TV, la lettura ecc., raccolti sotto voci generali. Bollea si rifà agli incontri con i genitori e segue lo stesso metodo della seduta, lasciando che il quadro del problema o dell'argomento si venga componendo da sé.

 

capodanno_da_mia_madre.jpgCAPODANNO DA MIA MADRE Alejandro Palomas  mlol_logo_piccolo.png
È il 31 dicembre a Barcellona e Fernando, detto Fer, è seduto al tavolo della sala da pranzo di sua madre a piegare con cura i tovaglioli rossi. Amalia, la mamma, è nervosa e piena di gioia. Dopo tanti tentativi frustrati, tutti i suoi figli e parenti – il sangue del suo sangue – si siederanno a tavola per festeggiare l’ultimo dell’anno e brindare finalmente insieme. Ci sarà lui, Fer, con Max, l’alano che dorme con la testa in una perenne pozza di bava, regalo d’addio che il suo ex compagno Andrés gli ha lasciato, giusto per non sentirsi in colpa per essersi innamorato di un altro. Ci sarà Silvia, la figlia maggiore, che, dopo aver perduto la bambina che portava in grembo, mastica rabbia e nicotina, ed è come una pentola a pressione sempre sul punto di scoppiare. Ci sarà Emma, la figlia più piccola, il disordine in persona, colei che ha sempre qualcosa che non va. E Olga, la sua compagna – l’«aggiunta», come la chiama Silvia–: naso all’insù, perle, tacchi, borsa di Louis Vuitton, e l’aria supponente di chi ripete come un mantra «lascia che ti dica». Ci sarà, infine, l’eccentrico zio Eduardo, che l’anno prima si è presentato vestito da babbo natale e completamente ubriaco. È un giorno importante, e Amalia non nasconde la sua gioia e le sue paure. Silvia saprà stare al suo posto e non litigherà con Olga? E lo zio Eduardo non racconterà nessuna delle storie schifose dei suoi viaggi? E non busserà alla porta nessun vicino del palazzo, com’è accaduto anni prima, quando è comparso sulla soglia il signor Samuel in compagnia di una povera mulatta cubana mezza svestita? Con un ritmo serrato e un impianto «teatrale », Alejandro Palomas mette in scena una memorabile cena di Capodanno in cui ciascuno vuole, dal suo angolo di vita, scacciare ogni pesantezza e trascorrere una serata leggera. Ma, si sa, le feste in famiglia svelano puntualmente cose ignote, verità non ancora rifinite che affiorano improvvise, come la luce che sale dal mare all’alba del nuovo anno.

una_madre.jpgUNA MADRE la vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja Vera Politkovskaja 
Un libro in cui vengono raccontate la vita e la battaglia per la libertà di Anna Politkovskaja, madre della scrittrice. Anna Politkovskaja, nata a Mosca nel 1958 da genitori ucraini, è sempre stata molto attiva sul fronte dei diritti umani e molto critica nei confronti del Cremlino. Giornalista per Novaja Gazeta, il giornale dell’opposizione, ha sempre raccontato la verità nuda e cruda, denunciando gli orrori della guerra in Cecenia e cercando di proteggere la libertà combattendo le menzogne. Una donna pragmatica, vista come persona molto scomoda dalle autorità russe, tanto da essere assassinata nell’ascensore del palazzo in cui viveva con la famiglia nell’ottobre 2006, quando la figlia Vera aveva 26 anni e aspettava un bambino. Da quel momento Vera non ha mai smesso di lottare per ottenere giustizia e perché non venga dimenticato il sacrificio di sua madre. Chi era Anna e che rapporto aveva con la sua famiglia? Aveva paura di morire? Com’è stata la vita di Vera prima e dopo la sua morte? L’autrice descrive sua madre come una donna straordinaria, capace di alzare la voce in un paese dove, tutt’oggi, non esiste la libertà di espressione.

mamma_insegnami_a_dormire.jpgMamma, insegnami a dormire Rondine De Luca mlol_logo_piccolo.png
Avrà fame? Saranno i dentini che spuntano? Starà male? Sbaglio qualcosa? Pretendo troppo? Ma perché i figli delle mie amiche dormono tutti e il mio no? Il motivo per cui ho deciso di scrivere questo libro dopo un decennio di esperienza nel campo del sonno dei bimbi è proprio per poter dare risposta a tutte queste domande e far comprendere ai genitori che è possibile insegnare ai propri piccoli a dormire bene. Non esiste un metodo assoluto, uguale per tutti, ma ne esiste uno adatto al vostro caso, che farà sentire tranquilli sia voi che il vostro bambino. Ho deciso di scrivere questo libro partendo dalle mamme, perché negli anni ho capito che a fare davvero la differenza sono loro. Basandomi sulla mia esperienza, le ho suddivise in più tipologie e ho raccontato le loro storie. Facendovi immedesimare nelle situazioni di altri genitori che hanno provato la mancanza di sonno esattamente come voi, vi aiuterò a riconoscere il 'vostro' metodo. In queste pagine, quindi, non troverete rigidi schemi da seguire, ma il resoconto di tante realtà diverse attraverso le quali capirete quale strada può fare al caso vostro. Ricordate: in gioco non c'è solo il riposo, ma anche l'autonomia e la felicità dei vostri figli. Non mi stancherò mai di ripetere che i bambini vanno resi autonomi, e imparare a addormentarsi da soli nel proprio lettino è una delle primissime forme di autonomia. Con questo libro vorrei aiutare quanti più bimbi possibile e i loro genitori a dormire serenamente... Perché dormire è la cosa più bella che ci sia!

Altri titoli:

colloqui_genitori_cop.jpginchiostro_bianco_cop.jpgmadri_sale_vento_cop.jpgdisperata_felice_cop.jpgnon_mamma_cop.jpgmani_madre_cop.jpgmadre_lo_sa_cop.jpgse_tu_vivessi_qui_cop.jpgmamma_tu_in_che_pancia_cop.jpggin_tonic_mamma_cop.jpglasciami_andare_madre_cop.jpgmamme_ribelli_non_hanno_paura_cop.jpg