2023
Per ogni mese proponiamo un saggio presente nelle nostre Biblioteche Civiche per cercare di capire e di uscire definitivamente da questa spirale di violenza.

Gennaio: Giuseppina, Alina Cristina, Teresa, Oriana, Martina, Giulia, Teresa

Febbraio: Giuseppina, Maria Luisa, Sigrid, Chiara, Rosina, Cesina Bambina, Melina, Santa, Antonia, Margherita,Yana
![FAI RUMORE. NOVE STORIE PER OSARE, Anna Cercignano ... [et al.] Grandi nomi del fumetto italiano riuniti in un’antologia unica e potente per dire basta alla violenza di genere. A volte nemmeno ce ne rendiamo conto, minimizziamo, non abbiamo gli strumenti per comprendere, reagire, parlarne ad alta voce. Ed è proprio per questo che nasce questo libro: per rompere il silenzio e riempirlo nelle nostre storie e delle nostre parole, per far sì che situazioni così non capitino mai più. fai_rumore_nove_storie_per_osare_cop_comics.jpg](https://www.bibliotechecivichepadova.it/sites/default/files/archivio/fai_rumore_nove_storie_per_osare_cop_comics.jpg)
Marzo: Carla, Alessandra, Zenepe, Agnese, Francesca, Pinuccia, Maria, Rubina, Petronilla, Rossella, Iulia, Iolanda, Rosalba, Caterina

Aprile: Wilma, Barbara, Stefania, Anila, Rosa, Sara, Brunetta
![AMOROSI ASSASSINI. STORIE DI VIOLENZE SULLE DONNE, Marina Addis Saba ... [et al.] Quattromilacinquecento le donne che hanno denunciato aggressioni, stupri, molestie e maltrattamenti. Centododici quelle che sono rimaste uccise. È la cronaca di un anno, ma niente più che la punta di un iceberg. Il numero reale delle vittime è agghiacciante: un milione e centocinquantamila donne maltrattate, picchiate, violentate o uccise. Tredici autrici stilano una impressionante cronologia dell'orrore, per raccontare una guerra che si fa ogni giorno più cruenta. amorosi_assassini.jpg](https://www.bibliotechecivichepadova.it/sites/default/files/archivio/amorosi_assassini.jpg)
Maggio: Yirel, Anica, Jessica, Danjela, Rosanna, Antonella

Giugno: Maria Michelle, Laura, Margherita, Svetlana, Rosa, Cettina, Floriana, Maria Brigida, Giuseppina, Giulia, Pierpaola, Ottavina

Luglio: Sofia, Mara, Angela, Marina, Vera Maria, Norma, Mariella, Benita, Ilenia

Agosto: Francesca Renata, Vera, Anna, Celine, Maria, Iris

Settembre: Egidia, Klodiana, Monica, Carla, Manuela, Anna Elisa, Liliana, Rosaria, Maria Rosa, Cosima, Nerina, Marisa, Rossella

Ottobre: Etleva, Annalisa, Pinuccia, Giuseppina, Antonella, Marta, Concetta, Silvana, Eleonora, Piera, Anna

Novembre: Patrizia, Michele, GIULIA, Rita

Dicembre: Vanessa