Italo Calvino nasce a Santiago de Las Vegas de La Habana il 15 ottobre 1923. Si trasferisce in Italia con la famiglia e frequenta le scuole a Sanremo. Terminato il liceo si iscrive ad Agraria, ma interrompe l'Università per evitare l'arruolamento forzato e dopo l'8 settembre si unisce alle brigate partigiane nella Brigata Garibaldi. Si laurea alla facoltà di lettere di Torino e nel frattempo inizia a collaborare a riviste (tra cui il Politecnico di Vittorini) e quotidiani. Entra a lavorare all'Einaudi e nel 1950 viene assunto definitivamente come redattore. Iniziano in questi anni le prime uscite dei suoi romanzi, tutti accolti con grande stima dalla critica internazionale. Nel 1966 si trasferisce a Parigi con la famiglia. Inizia a collaborare con il Corriere della Sera, quindi con La Repubblica su cui scrive fino al 1984. Nel 1985 invitato a tenere una serie di lezioni a Cambridge alla Haward University, prepara le Lezioni Americane che verranno pubblicate postume nel 1988. Conosciuto in 67 paesi e tradotto in 56 lingue, Italo Calvino è l’intellettuale italiano del Novecento che ha avuto il più significativo impatto su scala mondiale.
Della mia nascita d’oltremare conservo solo un complicato dato anagrafico - che nelle brevi note bio-bibliografiche sostituisco con quello più “vero: nato a Sanremo, - un certo bagaglio di memorie familiari, e il nome di battesimo che mia madre, prevedendo di farmi crescere in terra straniera, volle darmi perché non scordassi la patria degli avi, e che invece in patria suonava bellicosamente nazionalista. I dati biografici o anche soltanto anagrafici sono quanto uno ha di più privato e dichiararli è un po' come affrontare una psicoanalisi (Almeno credo: non mi sono mai fatto psicoanalizzare) chi desidera conoscere più da vicino la biografia di Calvino la può ascoltare su Pantheon Italo Calvino: una autobiografia senza Io
Potete approfondire temi e testimonianze su Calvino su RaiCultura
Calvino in biblioteca Calvino in MLOL
Tre tracce dalla variegata produzione di Italo Calvino:
Se una notte d'inverno un viaggiatore, è un libro che pone al centro l'esperienza della lettura, che lancia una sfida al lettore, che gli dice continua tu. Si compone di dieci incipit di romanzi: Calvino spazia dal genere avventuroso a quello erotico, dall'apocalittico allo spionistico e ogni volta lascia in sospeso la trama appena abbozzata, abbandonando i personaggi dei racconti a un destino sconosciuto, ma i veri protagonisti sono il Lettore e la Lettrice che vivono anche una storia d'amore tra loro. Quest'opera è una sorta di cassettiera con tanti cassetti che si aprono, rivelando le loro sorprese. Riflessione sui meccanismi e sugli incanti della letteratura, gioco ironico sulla scrittura e sulle sue potenzialità, Se una notte d'inverno un viaggiatore al momento della sua uscita spiazzò i critici ma convinse i lettori che lo fecero diventare un best seller.
L’amore delle tre Melagrane (bianca come il latte rossa come il sangue) in Fiabe italiane
è la fiaba che ha ispirato Alessandro D’Avenia per il titolo del suo romanzo Bianca come il latte, rossa come il sangue
Un figlio di Re mangiava a tavola.
Tagliando la ricotta, si ferì un dito e una
goccia di sangue andò sulla ricotta.
Disse a sua madre:
«Mammà, vorrei una donna bianca come il latte e rossa come il sangue».
Le fiabe sono vere. Sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che appunto è il farsi d’un destino: la giovinezza. Lo scrive Italo Calvino ed è più vero che mai per L’amore delle tre melagrane, fiaba che ho scoperto a scuola a dieci anni e rileggo ancora, trent’anni dopo, quando sono a corto di coraggio e di meraviglia. Narra il destino di tutti: latte e sangue, vita da ricevere e vita da dare. La vita tutta. La nostra felicità è una melagrana, simbolo da sempre dell’amore nella sua varietà e unità. Le fiabe sono semplici, ma proprio per questo anche terribili: non mascherano la vita ma la smascherano. E in questa la vita chiede, in modo diverso, a un ragazzo e a una ragazza la trasformazione più coraggiosa, dolorosa e gioiosa: imparare ad amare. Se alla fine delle fiabe si dice “vissero felici e contenti” è perché i protagonisti lo hanno fatto nella storia narrata, non dopo, come in genere si pensa. Noi siamo fatti per questa felicità in vita, bianca e rossa, ricevere e dare, amare ed essere amati. Questa fiaba rivela il segreto, in una melagrana».
Nell'edizione di quest'anno, Veneto Legge ha, come autore di riferimento, proprio Italo Calvino. Partendo dal tema del fiume in tutte le sue accezioni, sul modello de Il milione, Italo Calvino ha tratto Le città invisibili, un diario di un viaggio immaginario dove, oltre alle descrizioni di città, dove si ritrovano le tracce della città lagunare, punto di partenza degli spostamenti di Marco Polo. Calvino è un cultore di uno sguardo originale sulle cose e sul mondo. Ci ha regalato opere di narrativa ma anche riflessioni saggistiche, coniugando il lavoro di scrittore con quella dell’operatore culturale, disegnando una figura di intellettuale ancora oggi di esempio.