Neuroscienziata cognitivista e docente universitaria, Maryanne Wolf, spiega in questo libro come il cervello risponde agli stimoli del mondo digitale alterando le connessioni neuronali che aveva magistralmente costruito per la lettura su carta, profonda e intensa, e sviluppandone altre più adatte a fronteggiare la continua ed esuberante offerta di contenuti da parte degli strumenti digitali. Ma, a parte gli innegabili vantaggi del digitale, l’autrice si pone la domanda: si possono irrimediabilmente perdere qualità umane fondamentali come il pensiero critico, l’immaginazione creativa, l’introspezione, l’empatia, cioè la capacità di assumere la prospettiva e le emozioni degli altri? La sfida, per tutti, è quindi aperta: integrare la preziosa eredità della cultura analogica con l’innovazione digitale. Tocca a noi orientarla, consapevoli che ne va non solo dell’intero edificio della cultura come l’abbiamo conosciuto finora, della scuola e dell’educazione, ma anche degli aspetti più profondi della stessa esperienza umana.
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