Il noir (termine che viene dal francese roman noir  anche se in Francia, almeno fino al ventesimo secolo, definiva i romanzi gotici) è caratterizzato da ambienti per lo più oscuri e tenebrosi nei quali avviene il delitto e da un’analisi quasi maniacale della psicologia dei personaggi; la vicenda delittuosa passa quindi in secondo piano. Spesso, il punto di vista del narratore coincide con quello dell’assassino, chi indaga è facilmente coinvolto più o meno direttamente nel caso stesso, sentimentalmente, emotivamente, o ancora per questioni di soldi o vendetta.
Nel noir la verità non è sempre raggiunta, e comunque, non necessariamente la verità comporta l'ottenimento della giustizia. Il finale spesso serve solo a mostrare ancora più chiaramente le ingiustizie e le falle della società.

 GLI AUTORI

Uno dei maggiori esponenti del noir è Ed McBain (Il seme della violenza) con la sua New York, città  raccontata e celebrata con  luci e ombre, ma non solo gli scrittori noir statunitensi hanno reso protagoniste le loro metropoli, anche gli europei hanno raccontato importanti città come ad esempio  la Barcellona di Manuel Vázquez Montalbán, o Marsiglia immortalata da Jean-Claude Izzo. Tra gli italiani invece troviamo , Loriano Macchiavelli che racconta Bologna, Marco Vichi con Firenze, Massimo Siviero che ambienta i suoi noir a Napoli, Paolo Roversi a Milano. Restando sempre in Italia troviamo importanti autori noir quali:  Carlo Lucarelli e Massimo Carlotto. Carlotto è uno dei maggiori esponenti, autore di una fortunata saga di romanzi, conosciuta come “la serie dell'Alligatore”.

IL LIBRO

Non è un paese per vecchi, Cormac McCarthy

Si tratta di uno dei romanzi più famosi di Cormac McCarthy da cui è stato tratto il film omonimo (vincitore di 4 Premi Oscar) e diretto da Joel e Ethan Coen.

Nel Texas di oggi, lungo il confine con il Messico, si incrociano i destini di tre uomini. Uno di loro sta fuggendo con una borsa piena di soldi, gli altri due lo inseguono. Llewelyn Moss, un reduce del Vietnam, si è ritrovato sul luogo affollato di cadaveri di una battaglia fra narcotrafficanti e ha colto al volo un'occasione troppo grande per lui. Sulle sue tracce si muovono Anton Chigurh, un assassino psicopatico con una pericolosa filosofia della giustizia, e lo sceriffo Bell, un uomo del passato che non sa farsi una ragione della ferocia del presente. Il destino di Moss dipende da quale dei due inseguitori lo troverà per primo. Un romanzo crudo e implacabile come una premonizione di tragedia, che riporta il lettore in quei paesaggi del Sudest degli Stati Uniti dove i vecchi valori hanno ceduto il passo a una violenza cieca e incontrollata. Dove vivono uomini che, «se uno li ammazzasse tutti, toccherebbe costruire una dépendance dell'inferno».

IL DETECTIVE

Alligatore

«L’Alligatore è nato dopo una lunga riflessione. Mi volevo dedicare al romanzo poliziesco e al noir, ma non mi piacevano i personaggi classici dell’esperienza italiana. Non volevo un personaggio legato alle istituzioni perché mi avrebbe vincolato ad una verità istituzionale. Allora mi sono inventato questo personaggio, un ex galeotto che ha scontato sette anni di galera innocente e che si è messo al servizio di quegli avvocati che hanno bisogno di entrature nel mondo della malavita per togliere dai guai i loro clienti. L’Alligatore proviene dall’esperienza degli anni Settanta, è un ex cantante di blues con una passione per il Calvados ed è un personaggio che si rifà all’esperienza hard boiled americana, ma è tipicamente italiano. Ha due soci, Beniamino Rossini contrabbandiere e rapinatore e Max la memoria un reduce dell’esperienza del movimento degli anni Settanta. Il loro interesse nel risolvere i casi non è quello solo di trovare i responsabili di determinati atti, ma di raccontare la realtà che circonda gli avvenimenti narrati nel romanzo. D’altronde il ruolo del noir è proprio questo: raccontare una storia criminale è una scusa per raccontare un contesto».
(Massimo Carlotto)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALTRI TITOLI 

IL FILM

Gli uomini d'oro, Vincenzo Alfieri
Torino, 1996. Luigi il Playboy è impiegato alle Poste. Gli mancano tre mesi alla pensione, e già si vede gestire un chiringuito in Costa Rica. Ma quando l’età pensionabile viene spostata 10 anni avanti, Luigi prende il destino nelle sue mani: rapinerà l'ufficio postale. Non senza la complicità di Alvise il Cacciatore e dell’ex pugile Nicola il Lupo.
La regia è coraggiosa, benché fortemente debitrice della saga di Smetto quando voglio (da cui "ruba" ben tre interpreti...)
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LA GRAPHIC NOVEL

Un brutto weekend, una graphic novel di Ed Brubaker, Sean Phillips

L'attempato fumettista Hal Crane è famoso per il suo lavoro e famigerato per la sua cattiva condotta. Così, quando gli organizzatori di una fiera di fumetti lo scelgono per un premio alla carriera, decidono di ingaggiare anche il suo vecchio assistente per tenerlo lontano dai guai. Un compito che si rivelerà impossibile. La vera faccia del mondo del fumetto, abitato da ladri, truffatori e sognatori disperati.
Nelle pagine di questa storia troverete tutto quello che vi fa odiare i fumetti: convention piene di nerd, fan pedanti, conferenze inutili, nostalgia basata sul nulla, gente che gioca a fare il giornalista, storie finite male, falsità, ipocrisia e carriere stroncate ancora prima di cominciare. Se però nessuno riesce ad allontanarsi davvero da un ambito così tossico è perché alla base di tutto ci sono proprio loro, i fumetti...(prosegui la lettura su fumettologica.it)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA CITAZIONE

"– Sto per fare una cazzata grossa come una casa ma la voglio fare comunque. Se non torno di’ a mia madre che le voglio bene.
– Llewelyn, tua madre è morta.
– Allora glielo dico io..." (Non è un paese per vecchi, Cormac McCarthy)