“Un giorno all'improvviso diventi uno dei tanti uomini che non hanno una donna. Quel giorno viene di colpo a farti visita senza che tu ne abbia il minimo presentimento, senza il minimo preavviso, senza annunciarsi bussando o schiarendosi la gola. Svolti l'angolo, e ti accorgi che ormai sei arrivato lì. Ma non puoi più tornare indietro. Una volta girato l'angolo, quello diventa il tuo solo, unico mondo. E quel mondo lo chiami "uomini senza donne". Sì, con un plurale di gelo infinito. Quanto duro e doloroso essere uno degli “uomini senza donne”, solo gli uomini che hanno perso una donna lo sanno.” Uomini senza donne è una raccolta di racconti di Murakami Haruki, pubblicata per i tipi di Einaudi. Filo rosso che lega tutti le storie è il rapporto tra uomo e donna, configurato dentro a solitudini, abbandoni, tradimenti, lutti, paure e –naturalmente- sesso. Le donne di questi racconti muoiono, magari suicide, o scappano con un estraneo. Tradiscono o si separano. E gli uomini restano come dei sopravvissuti, a continuare a vivere grazie ai ricordi. Tra atmosfere delicate e continui rimandi a film e canzoni, gli uomini di Murakami, narratori estranei e spesso estraniati, ci parlano di esperienze affettive mai banali. Un chirurgo plastico, il dottor Tokai, ha deciso di avere solo donne che siano già di altri uomini, per non andare in contro a complicazioni, ma resta intrappolato a morte in una relazione distruttiva; Habara, un isolato malinconico, si aggrappa alla donna che si occupa di lui, intrattenendo con lei un rapporto fatto di sesso e racconti; uno scarafaggio che si sveglia nei panni di Gregor Samsa, si sente deforme e si innamora di una donna gobba, ricurva come un insetto, della cui bellezza solo lui si può accorgere; un uomo riceve nella notte la notizia che la donna frequentata molti anni prima si è suicidata: si tratta della bella Emu e chi lo avvisa è l’attuale marito.
Con Baciarsi a Manhattan siamo a New York, nell’edificio gotico Preemption Building, dove si svolgono tutte le vicende. Vite, amori e solitudini abitano e si incrociano sullo sfondo di questo condominio, con un intreccio che finisce per costruire un vero e proprio romanzo. Tutto l’immaginario collettivo newyorchese confluisce nei bei racconti di David Schickler e fa da sfondo alle storie più incredibili. Il cabarettista Jeremy Jax, che non faceva ridere nessuno, si riduce a lavorare nei panni di un Topo Gigante, diventando inconsapevolmente comico; una coppia si intrattiene tutte le sere facendo un rituale, lungo e scrupoloso bagno; il protagonista principale, Patrick Riggs, tiene prigioniera ogni notte una donna diversa, nuda davanti allo specchio, perché veda la propria bellezza; Otis, uno degli inquilini del Preepmtion Building, si occupa con dedizione dell’antico e superbo ascensore, guarda scendere e salire tutti i personaggi, segue l’intreccio delle storie e costituisce l'elemento di unione dei singoli racconti. Queste e altre le vicende di amore, di sesso, di solitudine e –talvolta- di follia. Tra sfumature gotiche, tratti di realismo magico, momenti di erotismo che sfiora il pericolo, i personaggi di questi racconti vivono con una costante fame d'amore e si muovono come dentro a un sogno del lettore.
Baciarsi a Manhattan, opera prima di David Schikler, è stato pubblicato in Italia nella collana L’arcipelago Einaudi nel 2004.