Jack, Marilynne Robinson (Einaudi)
Jack passa la notte nel cimitero di Bellefontaine a St. Louis, il cimitero dei bianchi, e lì incontra Della, una giovane e bellissima donna nera che è rimasta chiusa dentro per distrazione. Jack decide di tenerle compagnia mantenendosi a debita distanza, per proteggerla e non causarle disagio. In questa insolita notte i due dialogano in un clima shakesperiano “E non siamo nel paese dei vivi. Siamo spettri, fra gli spettri.” Siamo nel Missouri segregazionista del 1956, dove Marilynne Robinson ambienta le sue storie. Jack Boughton è un uomo che ha scelto di stare in disparte per la sua attitudine a combinare guai, una sorta di figliol prodigo. Si mantiene in vita grazie a piccoli furti e ai soldi che il fratello Teddy gli invia con regolarità. Frequenta la biblioteca, legge poesia, si pone domande. Nonostante il suo carattere da disadattato, Jack è stato toccato dalla Grazia e non vuole fare del male a nessuno. Non torna a casa, perché sa che lo sguardo del padre, pastore calvinista, su di lui non sarebbe benevolo. Anche Della Miles è figlia di un ministro del culto. Parla con Jack dell’Amleto e della vulnerabilità dell’anima, di poesia e di libri. La notte scorre e porta a Jack e Della il dono di un dialogo tra spiriti affini nel luogo dei morti, un dono difficile da cogliere all’interno di un mondo ancora infestato dalla segregazione.
Dall’autrice Premio Pulitzer 2005 per il suo romanzo Gilead e premio Mondello autore straniero 2016.
Approfondimento: L’indice online
Lincoln nel Bardo, George Saunders (Feltrinelli)
George Saunders parte da un particolare storico: il dolore del Presidente Lincoln di fronte alla perdita del figlio undicenne Willie. Mentre il paese è tormentato dalla Guerra Civile, la storia si concentra sul dramma privato del Presidente. Lincoln è un padre devastato dalla perdita dell’amatissimo figlio, per questo si aggira nella notte per il cimitero di Georgetown e sfila la piccola cassa in cui è custodito il corpo di Willie, per rivederlo ed abbracciarlo ancora una volta. Secondo le testimonianze dell’epoca il Presidente Lincoln sarebbe sceso più volte nella cripta per riabbracciare il figlio morto. Nel romanzo, padre e figlio sembrano legati da un amore molto intenso e nessuno dei due vuole lasciare andar via l’altro. Ecco che dalla cripta di sepoltura Lincoln si ritrova dentro al Bardo, cioè quel luogo di passaggio tra questa vita e la vita ultraterrena, un posto affollato di morti che non riescono a passare oltre. Lì, Lincoln incontra il figlio e il lettore incontra le numerose voci di tutti i morti che per qualche incompiuta e dolorosa vicenda terrena sono rimasti prigionieri dentro al Bardo. Molta parte della narrazione è affidata a tre personaggi davvero bizzarri. Sono tre uomini che non accettano la loro condizione di morti e, assistendo alla scena straziante dell’incontro tra il padre vivo e il bambino morto, cercano di essere d’aiuto alle due anime.
Acclamato dalla critica, il romanzo è stato vincitore del Man Booker Prize 2017.
Approfondimento: Raicultura