storie_libri_perduti_cop.jpgStorie di libri perduti, di Giorgio van Straten racconta di quei libri che non hanno mai visto la luce, spariti o distrutti prima di arrivare ai lettori. storie_libri_perduti_cop_eb.jpgLibri la cui esistenza è pressoché mitologica visto che sono esistiti, ma non sono mai arrivati al pubblico. Non sono libri dimenticati o fuori pubblicazione e nemmeno libri immaginati, pronti soltanto nelle intenzioni e nella fantasia degli autori. Si parla di veri e propri libri che sono stati scritti e che sono andati perduti per varie cause: la morte dell’autore, un incendio, un furto, oppure una scelta postuma fatta dai familiari. Qualunque sia il motivo per cui un libro è andato perduto, si tratta sempre comunque di una tragedia per i lettori e anche per l’autore, che con ogni probabilità aveva intenzione di pubblicarlo. I libri stessi diventano personaggi le cui storie sono spesso commoventi. Van Straten parte da Firenze per parlare de Il viale di Bilenchi, attraverso un lungo percorso geografico arriva a Londra affrontando le memorie di Lord Byron, che pare siano state distrutte da amici e parenti per un atto estremo di censura dettato dalla vergogna e dalla paura delle leggi rigidissime in Inghilterra nel 1824.
C’è la storia dei primi scritti di Hemingway, che sarebbero stati persi dalla sua prima moglie, lasciati su un treno a Parigi, in una valigia mai più ritrovata. La donna era scesa un attimo per prendere una bottiglia d’acqua. Ben più tragico quanto accaduto a Bruno Shulz, ucciso in Polonia durante la Seconda Guerra Mondiale, con lui è andato perso anche il suo Il Messia. Si passa poi a un’opera distrutta dall’eccesso di perfezionismo dell’autore: Gogol, infatti, diede alle fiamme una buona parte de Le anime morte poco prima di uccidersi. Ma c’è anche il caso di Malcolm Lowry, che ha trascinato nella sua autodistruzione anche le proprie opere. Il libro si chiude con una storia nota e ancora misteriosa: quella di Sylvia Plath. Suo marito Ted Huges ha davvero fatto sparire parte del diario dopo il suicidio della poetessa? L’ha fatto per proteggere i figli? C’è ancora la possibilità che alcuni scritti della Plath possano spuntare fuori quando saranno passati settant’anni dalla morte di Hughes e verrà desecretato -in base al testamento - un baule per ora chiuso. Storie diverse accomunate dal senso tragico dell’incompiutezza. Storie che pongono un interrogativo fondamentale. Di chi è un libro? Dell’autore o del lettore? 

 

scaffale_infinito_cop.jpgDurante una vacanza nella Terra del Fuoco, Andrea Kerbaker ha con sé il libro di Bruce Chatwin, In Patagonia, letto in età giovanile. scaffale_infinito_cop_ebook.jpgLa rilettura dell’amato autore britannico lo induce a ripensare alla propria adolescenza dedicata alla passione per i libri e alle riflessioni sugli uomini che hanno collezionato intere biblioteche.
Lo scaffale infinito percorre vari secoli, dall’Umanesimo fino ai giorni nostri, e narra di collezionisti di libri e fondatori di alcune delle più grandi biblioteche, come la Biblioteca Ambrosiana, voluta da Federigo Borromeo, o la Biblioteca Apostolica Vaticana, fondata da Papa Niccolò V. Sono storie di uomini e donne pronti a tutto, che hanno speso la loro intera vita e i loro beni, per poter realizzare il sogno della costruzione di una biblioteca. Il volume è suddiviso in venti capitoli monografici nei quali incontriamo alcuni personaggi della storia letteraria. Francesco Petrarca, con la sua sorprendente collezione di manoscritti e l’amore per le opere di Virgilio. Madame de Pompadour, con la sua passione per le opere di Voltaire e di Montesquieu. Il Mazzarino, che da Pescina, piccola cittadina in Abruzzo, arriva alla corte di Francia. Monaldo Leopardi e la biblioteca dove si è formato il figlio Giacomo come grande poeta. Ma ancora, i primi stampatori a Londra e Stratford, che nel 1616 pubblicarono i testi teatrali di Shakespeare: grazie a loro oggi leggiamo l’Amleto, il Macbeth e tutte le altre opere. Incontriamo anche gli autori contemporanei Luis Borges, con il racconto La Biblioteca di Babele, e Umberto Eco con l’utopica Biblioteca universale. Un racconto importante è infine quello del rogo di Berlino, quando Hitler nel 1933 che fossero bruciati ventimila testi a Bebelplatz. Oggi, nella stessa piazza sorge la Torre dei Libri a memoria di ciò che accadde. Un libro, Lo scaffale infinito, che parla di libri in modo eccellente e intelligente, con passione e lievità. 

La torre dei libri in Babelplatz a Berlino