I premi

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Le sezioni: 

Premio Opera Italiana (tre vincitori)
Super Mondello  (selezionato tra i vincitori di "Opera Italiana" e vincitore assoluto - decretato a novembre)
Mondello Giovani (selezionato tra i vincitori di "Opera Italiana"- decretato a novembre)
Autore straniero 

Premio speciale per la Letteratura
Premio Speciale del Presidente

 

 Vince il premio Super Mondello: 
decretato a novembre

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Vince il premio Mondello Giovani:  
decretato a novembre

 

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I vincitori del Premio Opera Italiana: 

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Il segreto del tenente Giardina, Giovanni Grasso (Rizzoli)
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Luce Di Giovanni è una giovane donna decisa, intraprendente, architetta in un importante studio di Parigi, che si è fatta da sé dopo un’adolescenza travagliata. Marco Grillo è un giornalista solitario, un po’ eccentrico, dotato di grande ironia, che vive a Roma, circondato e ossessionato dai ricordi di famiglia. Due anime inquiete destinate, come le rette parallele, a non incontrarsi mai. Ma quando Luce torna in Italia, nel paese d’origine alle porte di Roma, per partecipare ai funerali dell’amata nonna Antonietta, incrocia l’esistenza rassegnata di Marco. La nonna, infatti, prima di morire, le ha affidato un compito: scoprire il luogo di sepoltura di suo padre, il fante Antonio Crespi, dato per morto nel 1916 sulle Dolomiti durante l’infuriare dei combattimenti contro gli austriaci. Le prime ricerche d’archivio non danno alcun esito. L’unico indizio è una lettera del tenente Gaetano Giardina, comandante di compagnia di Crespi, che ne annuncia alla famiglia la morte “da eroe”. Grazie alla sua ostinazione, Luce riesce a sapere che l’unico discendente in vita del tenente è proprio Marco Grillo. Rintraccia il giornalista, che le mette a disposizione il diario di guerra di suo nonno. Ma alcune pagine, quelle decisive, sono misteriosamente scomparse. Solo un viaggio in Sicilia, presso l’antica casa dei Grillo, riuscirà a penetrare la fitta nebbia che circonda la fine del soldato Crespi. E svelerà a Marco un angosciante, intimo segreto che grava sulla sua famiglia. Il passato che riaffiora, ricco di colpi di scena, costringerà Luce e Marco a fare i conti con il presente e a interrogarsi su un nuovo, possibile, futuro.

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Missitalia, Claudia Durastanti (La Nave di Teseo)
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Amalia Spada è un’avventuriera lontana dai tumulti che agitano la nazione che sta per nascere; una donna dallo spirito irrequieto e temerario. Vive in una casa tra i calanchi lucani diventata un rifugio per creature diseredate e ribelli in cerca di una nuova vita, per ragazze selvatiche e uomini dalla forza mozzata. Quando arriva l’industrializzazione, la Fabbrica piomba nelle loro vite come un oscuro oggetto del desiderio, mutandone per sempre il destino. Negli anni del dopoguerra e della corsa all’energia, una giovane antropologa di nome Ada esplora la Basilicata del sortilegio e del petrolio mentre scopre diverse incarnazioni dell’amore. Muovendosi tra centri di potere e impianti d’estrazione, Ada si ritrova invischiata in un Sud perturbante e magnetico che rivoluziona il corso della sua esistenza. Cento anni più tardi, la Lucania è diventata la base per la colonizzazione della Luna: da qui partono le navicelle dell’Agenzia Spaziale Mediterranea dirette al Mondo Nuovo. In questo insediamento avveniristico, si trova A, una donna solitaria e libera che ridà vita a oggetti non più desiderati per conto dell’Agenzia. Nel suo passato c’è stato un marito, ma anche il bisogno di andare lontano; nel suo presente, la voglia di conciliarsi con l’idea della fine. Illuminato da lampi e accensioni improvvise come fuochi d’artificio che scoppiano ad altezze diverse, “Missitalia” è un romanzo che, di fronte alla Storia, sceglie di raccontarne una propria: è una feritoia sulle possibilità taciute o soltanto immaginate del tempo.

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Eravamo immortali, Marco Cassardo (Mondadori)
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Stefano e Nando, i due amici "immortali" di questo romanzo, vengono da lontano. Attraversano sessant'anni della nostra storia e come eroi omerici si muovono sotto le mura di Troia che sono di volta in volta la drammatica ritirata di Russia del 1943, le lotte operaie alla Fiat, la battaglia per un nuovo benessere, la rivolta delle generazioni più giovani. Stefano e Nando si battono, nel bene e nel male, per un'idea di mondo che cresce insieme a loro, ai loro amori, alle loro famiglie, e che non dimentica mai l'amicizia che li lega. Appartengono al popolo e nel popolo maturano il patrimonio di emozioni che li ha segnati. Nascono entrambi come promesse del ciclismo, e a quel sogno su due ruote restano legati come all'orizzonte di una sfida che sembra non esaurirsi mai. Stefano e Nando appartengono al popolo e Eravamo immortali è un vero romanzo popolare, che moltiplica passioni e strappi, che muove personaggi e destini, che scivola lungo la catena degli anni finché i due amici si trovano davanti a responsabilità sempre più nette, compresa l'ultima, enorme, che concerne il senso della loro amicizia. Si entra in questa storia e da subito si comincia a correre; e ci si ritrova a ogni svolta narrativa con l'ansia di sapere quale sarà la via che ci chiama a partecipare, a sapere, a commuoverci. Sia lode a Cassardo, scrittore che non ha paura, e, come un fiume in piena, mette le ragioni del narrare al servizio della nostra identità, che viene dal passato e guarda oltre il presente.

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Autore straniero

Mircea Cărtărescu
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Motivazione

“In poco più di quarant’anni, Mircea Cărtărescu ha fatto qualcosa di più importante che essere uno dei grandi scrittori europei del nostro tempo,” afferma Nicola Lagioia. “Ha contribuito a cambiare la forma romanzo, a trasformare la letteratura in qualcosa di diverso rispetto a ciò a cui eravamo abituati. La nostra epoca è in rapidissima trasformazione, ogni volta che ci illudiamo di possedere gli strumenti per leggere che cosa sta accadendo quegli strumenti sono già vecchi, superati dagli eventi. Con i suoi libri Cărtărescu è riuscito non solo a cogliere in modo profondo (e vertiginoso, abbacinante) lo spirito del tempo, ma ne ha addirittura anticipato la lettura, grazie alla forza visionaria dei grandi poeti, dei grandi scrittori. Nei suoi libri la forza di una lunga tradizione - da Miguel de Cervantes a Thomas Pynchon, da Emily Dickinson a Franz Kafka - si trasforma in qualcosa di nuovo, di potentemente attuale, forse di futuro.” (Nicola Lagioia)

 
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Premio speciale per la Letteratura 

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Incompletezza. Una storia di Kurt Godel, Deborah Gambetta (Ponte alle Grazie)
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Come distaccarsi da un amore malato, afflitto da litigi perpetui, manipolazioni, fughe e ritorni? Trovando un'altra ossessione, come se ci si innalzasse su un ramo più alto dello stesso albero: questo racconta Deborah Gambetta nello stupefacente romanzo che avete in mano, in cui l'incontro con la vita e il pensiero di Kurt Gödel – uno dei maggiori matematici della Storia, autore di teoremi fondamentali per l'intero edificio della scienza e della tecnica – rappresenta l'innesco di una vita nuova, l'iniziazione a un universo misterioso e fantastico. Con la dedizione assoluta di chi deve salvarsi la vita, l'autrice/narratrice si rifugia nella matematica e al contempo nella conoscenza personale, quasi viva, dell'uomo Gödel: solo così troverà la chiave per fare i conti con l'assenza di senso, l'incaponirsi del destino, la casualità delle vicende umane. "Incompletezza" è un romanzo unico nella sua riuscita fusione di due grandi temi apparentemente opposti: da un lato la ricerca di una passione materiale definitiva, che ci spossessi per sempre di noi, dall'altro l'ambizione a una conoscenza pura e astratta, che contempli soltanto sé stessa. Il genio sovrannaturale e umanissimo di Kurt Gödel può trasformarsi allora, per chi narra e per chi legge, in un nuovo Virgilio, in una guida verso un senso possibile, verso un ordine fragile ma autentico della vita e del mondo.

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 Premio Speciale del Presidente 

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Il fuoco che ti porti dentro, Antonio Franchini (Marsilio)
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"Il fuoco che ti porti dentro" racconta la vita e la morte di Angela, una donna dal carattere impossibile. Una donna che incarna in maniera emblematica tutti gli orrori dell’Italia, nessuno escluso: «il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l’egoismo, l’opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell’ignoranza, il rancore...» Questa donna era la madre dell’autore. Il romanzo è un’indagine nella vita, nelle passioni e negli odi di una donna, alla ricerca di una spiegazione possibile. La forma è quella della commedia, il contenuto quello della tragedia. Quale esperienza manifesta o occulta, quale frustrazione, quale nascosta ferita può renderci tanto ostili, rabbiosi, refrattari a qualsiasi forma di pacificazione? Quale motivo, semplice o complesso, sta dietro la furia di Angela: la guerra che la segna da bambina? un padre morto troppo presto o una madre morta troppo tardi che le ha, a sua volta, infelicitato la giovinezza e la maturità? un atavico complesso d’inferiorità o l’appartenenza alla cultura del Meridione oppresso le cui ragioni Angela vorrebbe far valere contro l’odiato Nord usurpatore? Oppure, più semplicemente, il fuoco interno che la divora è privo di qualsiasi ragione come il cuore nascosto di un vulcano? Antonio Franchini, con maestria e misura, eccesso e discrezione, ha scritto un romanzo-memoir popolato di personaggi che circondano una protagonista sempre al centro della scena. Un’eroina eccessiva e imprevedibile, capace di alternare toni drammatici e ossessivi a momenti decisamente comici.

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